VISIONI SETTIMANALI #8: 29 Aprile - 5 Maggio 2019
Come passa veloce il tempo quando ci si diverte: siamo già all'8^ settimana di questa rubrica, e abbiamo diverse proposte interessanti, anche se diverse magari controverse o, addirittura, orribili. Tagliamo corto lasciandovi alla lettura della lista della spesa delle nostre visioni.
"Zoolander"
di Ben Stiller, 2001
Film del 2001 (co)scritto, interpretato e diretto da Ben Stiller, "Zoolander" è diventato un Cult della comicità statunitense contemporanea, tanto da far uscire qualche anno fa un sequel, sempre di e con Stiller. Seppure meno geniale e brillante rispetto alle aspettative che mi ero creato col tempo, la Pellicola è comunque tutto sommato divertente, in alcuni momenti anche spassosa nella sua demenzialità, e la satira sul mondo della moda, la sua superficialità etica e la sua corruzione è interessante.
Camei a bizzeffe (il mio preferito è Bowie, ma anche Zane merita) e ritmo discreto: forse un po' troppo gonfiato mediaticamente, ma efficace.
Togni Aronne
☆☆☆
Avendolo già visto in passato pensavo perdesse molto in comicità (come spesso accade), però è con piacere che ho percepito un intrattenimento e un divertimento unici durante la visione: questo è senz'altro di buon auspicio per "Zoolander", che dimostra quindi di essere una pellicola esilarante e sempre attuale.
La parodia, che vede la moda al centro dell'attenzione, è ben fatta e gli attori presenti nel film riescono a sottolineare ogni dettaglio in maniera perfetta; ma del resto cosa si può aspettare dai mitici Ben Stiller, Owen Wilson e Will Ferrell?
Penso infine che tutti coloro intenzionati a passare un'ora e mezza di puro "RELAX" a mente spenta dovrebbero almeno una volta vedere quest'opera demenziale ma meritevole.
Aiden Server
☆☆☆☆
"Antichrist"
di Lars von Trier, 2009
Rivisto in occasione del 63° compleanno di von Trier, "Antichrist" è stata anche la mia primissima incursione nel suo Cinema: all'epoca (2 anni fa) nutrivo sospetti sul Regista, da cui mi aspettavo una sostanziale vacuità artistica imbellettata con della provocazione pseudo-autoriale. La prima visione del Film lasciò quasi intatte le mie perplessità, ma notai certe finezze stilistiche, soprattutto nel prologo e nell'epilogo, gustose e, inoltre, ritenni genuinamente impressionati diverse violenze.
Questa seconda visione, giunta dopo aver recuperato quasi metà dei Lungometraggi del Cineasta (la Trilogia europea, "Dogville e "The House That Jack Built"), non appiana i Dubbi, ma questi hanno raggiunto quello status di Domande contraddittorie da me ritenute molto stimolanti. Forse i Simboli sono troppo espliciti, forse il tutto resta una Masturbazione artistica, ma per me l'oggettivo Artistico è qua guadagnato, e von Trier sta diventando sempre più un Autore personalmente affascinante.
Togni Aronne
☆☆☆☆
"リング 完全版"
Ringu - Kanzenban
[Ring - Kanzeban]
di Chisui Takigawa, 1995
Primissima trasposizione dell'omonimo Romanzo di Suzuki.
L'origine televisiva della produzione è evidente, dalla fotografia 'spenta' al montaggio ritmicamente modesto. La messa in scena poi è decisamente anonima e priva di mordente.
Narrativamente, il film è assai fedele al Libro, molto più della successiva trasposizione cinematografica di Nakata, ma questo rende ancora meno intrigante il risultato finale, mentre i lievi cambiamenti apportati sembrano banalizzare ulteriormente il tutto.
Ricapitolando, questo "Ringu" televisivo è decisamente fiacco e privo di personalità, i cui unici elementi d'interesse si riducono al suo essere la prima incursione audiovisiva di Sadako e a qualche immagine sessualmente esplicita (ma priva di erotismo).
Togni Aronne
☆☆
"Dante 01"
di Marc Caro, 2008
Marc Caro, noto per aver co-diretto con Jeunet "Delicatessen" e "La Cité des Enfants Perdus", firma per la prima volta una regia in solitaria (per Lungometraggio) con "Dante 01".
L'ambientazione spaziale ricorda la saga di "Alien" a cui contribuì il collega Jeunet (anche se il manicomio criminale ricorda "Alien³" di Fincher) e certe immagini richiamano altre Pellicole di Fantascienza, da "2001" a "Cube" senza dimenticare "Solaris". Al di là delle citazioni (conscie o inconscie), il Film è impregnato di Simbolismi e richiami al Mito, alle Religioni, alla Storia, con i Nomi dei Personaggi espliciti in tal senso. È evidente che "Dante 01" non intende essere una fantascienza di puro intrattenimento ma bensì un'Opera Artistica ricca di Domande esistenziali e di Visioni "Mistiche". Gli 80 minuti di durata sono talmente densi concettualmente da semprare più lunghi, ma questo personalmente mi ha fatto piacere.
Un Film forse imperfetto ma notevolmente interessante, da rivedere sicuramente.
Togni Aronne
☆☆☆☆½
Personalmente ho notato che questo film antepone l'arte alla comprensione. Una pellicola, questa, che lascia lo spettatore con infiniti dubbi: molte scene risultano talmente senza logica da sembrare eterne.
Non voglio negare che quest'opera mi abbia annoiato e non poco, più la storia progrediva e più speravo finisse in fretta.
Non tutto però è da buttare: la recitazione ad esempio è perfetta e la fotografia è degna di nota. La location poi è coerente con tutto il resto.
Insomma, "Dante 01" è consigliato solo a poche persone e a coloro che puntano alla visione di un film complicato e interamente dedito al simbolismo.
Aiden Server
☆½
"Bring Me the Head of Alfredo Garcia"
[Voglio la testa di Garcia]
di Sam Peckinpah, 1974
Alquanto detestato all'epoca della sua uscita, col tempo "Bring Me the Head of Alfredo Garcia" ha subito una decisa rivalutazione, come gran parte della Filmografia di Peckinpah.
Personalmente, le aspettative che mi ero creato sull'Opera sono state in gran parte disattese: pensavo partisse più brutale e concitato e credevo ci fosse una caccia all'uomo molto più vasta, mentre in realtà il Film parte sì con violenza ma quasi pacatamente, e la ricerca di Garcia è seguita solo dal punto di vista del Protagonista e della sua compagna. Ho notato, inoltre, qualche errore tecnico, come un membro della crew "catturato" dalla MdP e una apparente incoerenza nell'illuminazione della scena al cimitero. Però i difetti danno un tocco più umano al tutto, e la disattesa delle aspettative mi ha regalato qualcosa di Diverso e sorprendentemente delicato. In aggiunta, la Vena anarcoide di Peckinpah e il suo Pessimismo toccano qua forse l'Apice: anche per questo intendo rivedere assolutamente quest'Opera.
Togni Aronne
☆☆☆☆☆
"Smiley"
di Michael J. Gallagher, 2012
Sapevo che era una merdina priva di personalità, ma non mi aspettavo una tale merda così vuota di personaltà!
La sequenza pre-titolo dà un'idea del piattume in cui verremo scaraventati, ma in confronto al resto del film si è quasi portati a rivalutare l'inizio. La mancanza di idee anche solo vagamente interessanti è talmente evidente da riuscire a non convincere nemmeno a cervello spento. La noia regna sovrana, più volte si è portati a guardare l'ora e/o a voler saltare le innumerevoli scene inutili, i personaggi non esistono e purtroppo anche le splatterate latitano. Fa piangere vedere Keith David qui dentro, ma per fortuna (o purtroppo?) si vede poco. Il twist finale è così trito e scemo da poter danneggiare persino un ottimo film, ma qui dentro è solo l'ennesima banalità.
Il look del "killer" ci poteva forse stare, ma alla fine anch'esso risulta buttato lì, mentre le riflessioni sul nichilismo potevano portare spunti assai interessanti ma vengono ridotti a delle minchiate.
Merda!
Togni Aronne
☆
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