VISIONI SETTIMANALI #1: 11-17 Marzo 2019
Dopo un anno e passa di abbandono, resuscitiamo questo blog con una sorta di "rubrica settimanale", dedicata alle nostre ultime visioni (o revisioni) personali in ambito cinematografico (quindi serie tv escluse): i commenti saranno prevalentemente brevi (sotto i 500 caratteri, spazi esclusi) e "firmati" dal singolo "recensore" (o Aiden Server o Togni Aronne, ovvero il "Thanatos" del sito). La "scheda" di ogni film si ripartirà in Locandina, Titolo originale, titolo italiano (se diverso da quello originale), Regia, Anno d'uscita, Commento o Commenti e valutazione in stelle (da un minimo di ☆, cioè pessimo/sconsigliato, ad un massimo di ☆☆☆☆☆, cioè "Cult"/molto caldamente consigliato, con eventuali mezzi voti). Ma partiamo subito con il "primo numero".
VISIONI SETTIMANALI #1: 11-17 Marzo 2019
"La Casa dalle Finestre che Ridono"
di Pupi Avati, 1976
Un Cult dell'Horror/Giallo italiano. Pupi Avati dimostra, con questo film, di avere (avuto) le potenzialità per competere nel Genere con gente del calibro di Fulci e Argento. Forse qua e là ci sono delle imperfezioni (magari qualche riempitivo), però sono quelle imperfezioni che rafforzano l'Umanità e, quindi, la Personalità dell'Opera. Interessanti le possibili riflessioni sulla Solitudine dell'Individuo "estraneo" alle logiche sociali della comunità, ben esplicato nel Finale disperato.
Togni Aronne
☆☆☆☆☆
"崖の上のポニョ"
Gake no ue no Ponyo
[Ponyo sulla scogliera]
di Hayao Miyazaki, 2008
Penultimo Lungometraggio di Hayao Miyazaki, questo "Gake no ue no Ponyo" (a quanto pare tradotto fedelmente in 'Ponyo sulla scogliera') è una fiaba ecologista con tenera storia d'amore infantile e riflessioni sulla crescita. Il pubblico più o meno adulto è meno "ricercato" rispetto ad altre Opere del Regista, però comunque anche chi non è bambino riesce, come in 'Totoro', a calarsi in panni fanciulleschi, recependo i Temi trattati e ammirando le Immagini, i Colori, i Suoni di cui l'Opera è intrisa.
Quindi, 'Ponyo' è forse un Miyazaki minore, ma sempre in grande forma Artistica.
Togni Aronne
☆☆☆☆
"Bubba Ho-Tep"
di Don Coscarelli, 2002
Film del 2002 scritto e diretto da Don Coscarelli, interpretato da Bruce Campbell e tratto da un racconto di Lansdale (di cui purtroppo non ho letto nulla).
Mi aspettavo qualcosa di diverso, ma non sono rimasto deluso. Il Film è in sintonia con la Poetica dell'Autore di "Phantasm": Gusto Grottesco e Indipendente, le riflessioni sull'attesa della Morte e sui rimpianti della Vita, oltre che sull'Identità e il mescolamento tra Vero e Falso. Finale dolce-amaro per un'Opera che merita di essere rivista, per risolvere qualche eventuale dubbio ma soprattutto per ri-godere della Visione.
Togni Aronne
☆☆☆☆½
È la prima volta che vedo il talento recitativo di Bruce Campbell separato dalla bravura registica di Sam Raimi e lasciatemi dire che il risultato finale mi ha sorpreso. L'attore, infatti, riesce comunque ad essere all'altezza delle aspettative e non smette di intrigare lo spettatore, questa volta proponendo una versione unica e particolare del Re: Elvis.
Un film che mi ha coinvolto a tal punto da trascinarmi quasi dentro la pellicola, portandomi a nutrire dei seri dubbi sulla vita del Protagonista (Vero e Finto).
Un'opera unica e particolare che vi strapperà un sorriso.
Aiden Server
☆☆☆☆
"I'm Not There"
[Io non sono qui]
Todd Haynes, 2007
Sono pochissimi i biopic veramente degni d'interesse: spesso il genere è intriso di retorica e buonismo, e questo è tanto più facile quanto più il Personaggio è "grosso". Il rischio di scadere nella peggior ruffianata da oscar raccontando Bob Dylan era quindi altissimo, ma Haynes saggiamente capisce che il modo migliore per affrontarne la Vita e l'Arte è spezzettarne la Personalità in 6 Protagonisti (ma proiettandone l'Anima anche in Personaggi secondari), adottando una Narrazione non lineare e sperimentando Stili vari, restando però sempre fluido e coerente.
Per me un Capolavoro.
Togni Aronne
☆☆☆☆☆
"The Dentist"
Brian Yuzna, 1996
Film del '96 di Brian Yuzna, "The Dentist" è, o sembra ad una prima visione, decisamente minore rispetto ad altri Lavori del Regista; il ritmo, in particolare, mi è parso non troppo ben calibrato tra la preparazione della Follia del Protagonista e la sua Esplosione. Comunque, Yuzna resta sempre un Regista piuttosto brillante nel mettere in scena la Violenza e il Grottesco, oltre a conservare una Mano abilissima nello studio delle Inquadrature, il suo personalissimo Gusto Visivo e Sonoro e la sua carica critica nei confronti della società.
Un Film che vorrò rivedere.
Togni Aronne
☆☆☆☆
Mi ha sempre affascinato vedere i cambiamenti di umore e dei personaggi, specialmente se recitati al meglio.
Con il Dr. Feinstone all'opera, veniamo avvolti da un declino mentale quasi opprimente, che ci farà pensare due volte prima di prendere un appuntamento dal dentista.
Un film che, pur non avendomi estasiato, consiglio agli amanti dell'Horror Psicologico e a coloro che vogliono impazzire per 92 minuti.
Aiden Server
☆☆☆
"Человек с киноаппаратом"
Chelovek s kino-apparatom
[L'uomo con la macchina da presa]
di Dziga Vertov, 1929
Purtroppo il dvd della biblioteca tradiva stranezze nell'aspect ratio e la musica a volte era banalina, ma comunque la Bellezza avanguardistica dell'Opera si riesce a respirare a pieni polmoni anche così. Senza una sceneggiatura, Vertov costruisce un Discorso Metacinematografico decisamente avanti coi Tempi, sperimentando effetti ottici ancora oggi straordinari, tra sovrimpressioni, dissolvenze incrociate, ralenty, riavvolgimenti ecc., proponendo Immagini che hanno giustamente segnato la Storia del Cinema.
Da studiare attentamente, e da rivedere in una bella versione.
Togni Aronne
☆☆☆☆☆
"Dead Ringers"
[Inseparabili]
di David Cronenberg, 1988
Rivisto per il 76° compleanno, confermo tutte le considerazioni espresse l'anno scorso: Capolavoro, fondamentale nel comprendere l'Evoluzione della Poetica Cronenberghiana (sempre fedele a sé stesso, checché ne dicano i "fan" più superficiali, ma sempre in Mutazione), ricco di Spunti di Riflessione sui rapporti tra Corpi e Menti e Individualità, complesso nella costruzione dei Personaggi e della Messa in Scena, recitato divinamente da Irons, con Musiche, Montaggio, Fotografia, Costumi, Scenografie in linea con lo Stile dell'Autore.
Togni Aronne
☆☆☆☆☆
"Albino Alligator"
[Insoliti criminali]
di Kevin Spacey, 1996
Spacey esordisce (nel '96) alla regia con questo Crime-Thriller Movie d'assedio: 3 ladri in fuga si introducono in un bar e tengono in ostaggio le persone lì presenti, mentre fuori la polizia attende sviluppi. Una struttura a metà strada tra "Reservoir Dogs" e il Cinema di Polanski, in cui un gruppo di estranei è costretto a condividere uno spazio ristretto: una situazione sostanzialmente statica ma tesa, dove i rapporti tra i Personaggi attraversano vari mutamenti e rivelazioni (ma il colpo di scena è intuibile). Grandissimo Cast, buone musiche e squarci Noir per un Film da riscoprire.
Togni Aronne
☆☆☆☆
Persone disperate, talvolta, si spingono troppo oltre e quando viene sorpassata la soglia dell'illegalità, risulta molto difficile tornare sui propri passi.
Per chi ha un'indole violenta, il declino che sopraggiunge non sembra neanche così male, ma per chi, al contrario, ha un animo buono, può risultare orribile e soffocante.
Un film spettacolare che mostra il lato umano di ogni "criminale improvvisato".
Aiden Server
☆☆☆☆
"You're a Big Boy Now"
[Buttati, Bernardo!]
di Francis Ford Coppola, 1966
Tra i primi Film di Francis Ford Coppola, "You're a Big Boy Now" è una commedia decisamente neo-hollywoodiana: il Regista sperimenta molto nel Sonoro, nel Montaggio, nella Messa in scena, proponendo momenti alquanto intriganti (la sequenza nel locale, dove possiamo vedere clip da "Dementia 13" proiettate sulle pareti) e inserendo spunti di riflessione sulla Crescita, sulla Solitudine, sull'Individuo. Sicuramente acerbo, e molto inferiore ai Capolavori successivi dell'Autore, ma comunque molto interessante, per certi versi superiore alle mie aspettative.
Togni Aronne
☆☆☆☆
"Finian's Rainbow"
[Sulle ali dell'arcobaleno]
di Francis Ford Coppola, 1968
Coppola si impegna nel mettere in scena con garbo questa commedia musicale con spruzzate di fantasy e pieno di risvolti sociali. Tecnicamente il lavoro è svolto con grande competenza, però è evidente che non ci troviamo di fronte ad una delle Opere più personali del Cineasta, il quale si lascia quasi trascinare dai codici tradizionali del genere musicale, dilungandosi troppo nelle sequenze danzanti. I contenuti politici, per quanto condivisibili, non riescono ad evitare le trappole del didascalismo, e la melassa, seppure inferiore ai miei timori, c'è.
Simpatico, ma non imperdibile.
Togni Aronne
☆☆☆
"Spider-Man"
di Sam Raimi, 2002
Trovo molta difficoltà a parlare di questo Film in modo oggettivo perché mi rendo conto di essere un po'... Anzi... Di essere TANTO di parte.
Cosa potrò mai dire del mio Supereroe preferito? Spider-Man ha segnato la mia infanzia, ed è sempre stato il personaggio che più mi è rimasto nel cuore.
La frase di Ben Parker "Da un Grande Potere, Derivano Grandi Responsabilità" non solo è servita al nipote Peter per aiutarlo a scegliere al meglio il suo Destino, ma è diventata iconica anche nella nostra realtà.
Un'opera vivamente consigliata ai Fan Marvel e a chi intende approcciarsi a questo Mondo.
Aiden Server
☆☆☆☆☆
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