John Carpenter's "The Ward"
Opinioni Cinefile di Togni "Thanatos" Aronne
Conclusa la Maratona dei Lungometraggi Carpenteriani: poi forse mi riguarderò anche i suoi Lavori televisivi, o almeno i due magnifici Episodi diretti per "Masters of Horror".
¡SPOILER ALERT!
Carpenter è, come credo di aver già detto, un Regista dallo Stile inconfondibile, specialmente quando cura anche le Musiche (minimaliste all'estremo) e le sceneggiature.
Ma anche quando lavora "su commissione", come con "The Ward" (ultimo suo Film), fa sentire la sua Personalità, nelle Inquadrature, nelle Atmosfere, nella sottile presenza di uno Spirito Ribelle, anche se forse si avverte una minore personalità rispetto alle sue Opere più Note (anzi, Storiche). Comunque, ci troviamo di fronte ad un Film studiato nelle Inquadrature (presenti le immancabili Soggettive), nella Messa in Scena (gli altri Personaggi non interagiscono direttamente con tutte le Personalità, e pure nella seduta 'di gruppo' il dottore si concentra su una 'ragazza' per volta, non sempre 'beccando' l'interlocutrice giusta). con un Cast di attrici giovani (e di comprimari, tra cui spicca Jared Harris) convinto e convincente, una costruzione psicologica magari non originalissima nella trama (non scritta da Carpenter, però) ma decisamente studiata in modo intelligente e non banale (a parte qualche spavento forse facile, ma a Carpenter si perdona questo ed altro). Torna sempre la Dimensione dell'Assedio, della Sfiducia interrelazionale. Si possono quasi sentire i richiami di "The Thing", di cui questo "The Ward" potrebbe essere visto come una sorta di ribaltamento al femminile: anche qua, tra l'altro, è fondamentale il Tema dell'Identità, anche se nel Finale scopriamo, forse troppo esplicitamente per i miei gusti (come accade anche in "Shutter Island" di Scorsese o nel mediocre "The Uninvited", remake statunitense del Magnifico 'Two Sisters' di Kim Jee-woon), che in realtà tutte le Protagoniste sono diverse personalità di un'unica ragazza, quella che all'inizio viene 'uccisa'. Ma anche questo Finale può essere letto come un rovesciamento di "The Thing": mentre la Cosa era un'Entità esterna che tentava di imitare per uniformare i vari Individui, qua è l'Individuo ad essere smembrato in specifiche personalità perdendo la sua Unicità complessiva... L'Entità 'Assassina' è la Personalità nella sua integrità che cerca di riprendere le sue proprietà psichiche, le quali invece hanno preso una propria specifica individualità 'uccidendo' l'Unico (termine da me deliberatamente scelto come richiamo Stirneriano, la cui Filosofia si avverte spesso in tutta la Filmografia Carpenteriana) originario.
Non un Film imperdibile, anche perché si sente che è nato 'su commissione' (cosa che invece non si avverte nel citato "The Thing", che pure nacque come progetto su commissione), ma comunque un'Opera tutt'altro che inutile o dimenticabile, e che meriterebbe di essere vista e (ri)scoperta. Per gli obiettivi prefissati, secondo me, il Film si può alla fin fine definire riuscito, anche se purtroppo fallì nel rilanciare il Cinema di Carpenter: infatti da allora non ha più fatto Film, il suo annunciato ritorno alla Regia sarà all'insegna delle serie tv che, per quanto belle e interessanti possano essere (e quelle poche che ho seguito/seguo, chi più chi meno, lo sono: il Ritorno di Lynch con "Twin Peaks" per esempio l'ho gradito enormemente), avrei preferito se il Maestro Autore di "They Live" fosse tornato con un Film unitario.
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