VISIONI SETTIMANALI #4: 1-7 Aprile 2019



4° numero per questo nostro esperimento cinefilo: approfittando della coincidenza di inizio mese e inizio settimana, abbiamo deciso di cambiare alcuni parametri che ci eravamo prefissati, "permettendoci" di sforare i 500 caratteri (spazi esclusi) con cui eravamo partiti. I commenti resteranno comunque relativamente brevi (dovremmo rimanere sempre sotto i 1000 caratteri), ma non castreremo le nostre riflessioni seguendo degli standard filo-twitteriani. Comunque, la settimana vede la sostanziale conclusione della Maratona Coppoliana (per chi fosse interessato può trovare la retrospettiva di Togni Aronne cliccando codesto link) più varie incursioni nel Cinema di Autori come Miike, Lanthimos, The Wachowskis, ma non mancherà qualche cavolatina. 
Bon! Chiudiamo questa introduzione lasciandovi ai vari consigli (o "sconsigli") di questa prima settimana di Aprile.



"The Godfather: Part III"
[Il padrino - Parte III]
di Francis Ford Coppola, 1990

Chiusura della Trilogia di "The Godfather", rispetto alle "Parti" precedenti qui assistiamo ad un evidente calo: la Forza che caratterizzava la Saga si smorza sensibilmente, ma soprattutto si ha l'impressione di trovarsi di fronte a qualcosa di non riuscito.
Però ritengo che il Film sia stato pesantemente sottovalutato e attaccato: nonostante le debolezze, con "Part III" Coppola chiude la Tragedia famigliare e personale di Michael Corleone con un tono squisitamente melanconico e attento all'intimità del Personaggio, e l'Epilogo è di notevole intensità.
Togni Aronne
☆☆☆☆



"FULL METAL 極道"
Full Metal gokudô
[Full Metal Yakuza]
di Takashi Miike, 1997

Takashi Miike è, molto probabilmente, il mio Regista preferito: la sua sterminata Filmografia (Imdb conta un centinaio di Titoli, e anche scremando le serie tv e/o i corti dovremmo avere una bella 80ina di lungometraggi) spazia per tutti i generi e gusti, spesso mescolandoli nei singoli film con squisita Follia, e ogni volta o quasi è riuscito a stupirmi. Sono quindi di parte con questo Autore.
Venendo all'Opera in questione, "Full Metal gokudô" non è uno dei Capolavori massimi del Cineasta, però a suo modo è un piccolo Cult della Fantascienza a basso budget, capace di divertire con trovate demenziali ma anche di proporre una piccola Tragedia sulla Condizione Umana.
Spero di proporre presto una recensione più articolata, risalente alla prima visione del Film. Intanto chiudo consigliando la visione, avvertendo però che il risultato finale potrebbe risultare poco digeribile a chi non è abituato ad un Cinema genuinamente folle e/o povero.
Togni Aronne
☆☆☆☆

Questo film mi è stato consigliato caldamente dal caro Togni Aronne: vista la raccomandazione, mi aspettavo una Meraviglia ma, ahimè, non è stato così.
Quest'opera unisce comicità, fantascienza, azione e un pizzico di romanticismo, per poi avere come risultato finale una poltiglia difficilmente digeribile.
Penso proprio che Takashi Miike avrebbe dovuto prendersi più tempo per realizzare questa pellicola, visto che la "fretta" lo ha portato a non sfruttare appieno il potenziale dell'idea di base, che non era affatto male.
Concludendo, voglio spezzare una lancia in favore del film dicendo che, tra tanto materiale scadente, la parte comica è fatta bene e ammetto di essermi divertito molto in varie occasioni. Lo consiglio quindi solo ai fan del demenziale e a quelli dai gusti particolari.
Aiden Server
☆☆



"The Favourite"
[La favorita]
di Yorgos Lanthimos, 2018

Mi erano giunte, direttamente e indirettamente, voci i cui contenuti avevano acceso in me il timore che Lanthimos si fosse venduto agli oscar.
Fortunatamente, anche se smorza l'Assurdità di "The Lobster" (dopo "The Killing of a Sacred Deer", che debbo rivedere, intanto l'unica altra Opera da me vista del Regista), con "The Favourite" l'Autore greco mantiene ben salda la sua Poetica volta alla Decostruzione dei rapporti sociali e umani, assieme al suo Stile estetico tanto elegante quanto attento al Volgare, ricco di Grandangoli (spesso sparati e con lenti fisheye) e Slow motion "deformanti", con ottimi accostamenti musicali.
Una sorta di "Barry Lyndon" à la Lanthimos, con un Cast straordinario ed un Finale semplicemente magnifico.
Togni Aronne
☆☆☆☆☆



"Bram Stoker's Dracula"
[Dracula di Bram Stoker]
di Francis Ford Coppola, 1992

Un'Opera artistica che un individuo amante della Settima Arte è portato ad amare e "studiare" con attenzione. Il Dracula di Coppola è un'altra Dichiarazione d'Amore dell'Autore per il Cinema, per la sua capacità di creare un'Immaginario unico e "magico" mediante la manipolazione della realtà: le sovrimpressioni, le dissolvenze, le proiezioni, persino l'"omaggio" alle ombre cinesi nella Sequenza d'apertura sono una prova costante di come, senza dover aggiungere oggetti creati in digitale, la Macchina da Presa e la Pellicola possano trasformare qualcosa di ordinario in un'illusione spettacolare.
Togni Aronne
☆☆☆☆☆



"Jack"
di Francis Ford Coppola, 1996

Un altro film (se non ricordo male) su commissione per Coppola, questa volta prodotto dalla Disney.
"Jack", però, pare avere qualcosa di più rispetto ad altri lavori minori, come "Gardens of Stone" o anche "Tucker": forse è la prima visione che "migliora" la mia percezione soggettiva, ma comunque la profonda Amarezza che permea la messa in scena, ma presente già nell'idea stessa di partenza (un bambino invecchia 4 volte più velocemente rispetto al normale), contribuisce a rendere il risultato finale molto più interessante e sorprendente rispetto alle aspettative di partenza.
Il Tema del Tempo, poi, è in linea con la Poetica dell'Autore e quindi, nonostante le inevitabili "bambinate" e cadute nei cliché, si ha l'impressione di assistere ad un'opera piuttosto personale.
Togni Aronne
☆☆☆☆



"Cloud Atlas"
di Tom Tykwer & Lana & Andy [Lilly] Wachowski, 2012

Diretto e scritto a 6 mani dalle sorelle Lana & Lilly (allora ancora nota come Andy) Wachowski e da Tom Tykwer, co-autore anche della Colonna Sonora, ispirandosi all'omonimo romanzo di David Mitchell (che prima o poi leggerò), "Cloud Atlas" è un caso quasi unico di kolossal indipendente.
Lo straordinario Montaggio in parallelo ritma il tutto in modo serrato ma senza dar l'idea di correre, ma soprattutto riesce, grazie anche a brillanti stacchi logici, ad intrecciare le 6 storie in un Mosaico unitario, lavoro non facile vista la frammentarietà della narrazione e della realizzazione, con tanto di divisione delle troupe.
Una messa in scena intelligente, un Cast in grandissima forma e numerosi Spunti di riflessione filosofica e socio-politica contribuiscono a rendere l'Opera un autentico Gioiellino nella Cinematografia contemporanea, e questa seconda visione ha rafforzato il mio apprezzamento.
Togni Aronne
☆☆☆☆☆

L'ultimo consiglio del caro Togni Aronne si era rivelato di gran lunga inferiore alle mie aspettative, ma questa volta è tornato come suo solito a proporre un Film sbalorditivo: stiamo parlando di "Cloud Atlas", un'Opera d'Arte firmata da Tom Tykwer e da Lana & Andy (oggi Lilly) Wachowski, famose in particolare per la Fantastica Trilogia di "The Matrix" (tra l'altro pure questa consigliatami di recente da Aronne).
La Pellicola tiene incollati gli spettatori allo Schermo grazie ad una storia enigmatica ed affascinante, alternando con brio il Passato, il Presente e il Futuro.  Ogni aspetto è curato nei minimi dettagli, dal Montaggio ai Dialoghi, senza dimenticare la Recitazione che vanta grandi attori e attrici alle prese con molteplici ruoli.
Questo Film mi ha davvero entusiasmato e per questo ne consiglio caldamente la visione. 
Aiden Server
☆☆☆☆½



"Superhero Movie"
[Superhero - Il più dotato fra i supereroi]
di Craig Mazin, 2008

Nonostante la pessima fama, questo "Superhero Movie" è riuscito a piacermi grazie alla sua coerenza narrativa e alla fedeltà con cui riprende i caratteri tipici delle opere parodiate. Bisogna poi sottolineare il contributo fondamentale fornito da Leslie Nielsen, la cui irresistibile comicità trascina lo spettatore in una risata assicurata. 
Concludendo, posso dire che questo film, tutto sommato semplice e banale, è in grado di intrattenere con simpatia e allegria un pubblico alla ricerca di un prodotto spensierato e non impegnativo: se poi si è avvezzi al mondo dei Cinecomic il divertimento è, probabilmente, assicurato. 
Aiden Server
☆☆☆


"The Rainmaker"
[L'uomo della pioggia]
di Francis Ford Coppola, 1997

L'ultimo lungometraggio che Coppola realizza negli anni '90 è un altro adattamento di un romanzo, questa volta di John Grisham, e vede il ritorno del Regista alla sceneggiatura (dopo "The Godfather: Part III").
"The Rainmaker" è, sostanzialmente, il tipico legal drama, una storia edificante sul piccolo avvocato che riesce a mettere sotto scacco la grossa e potente compagnia di assicurazioni senza scrupoli. Non manca quindi la manichea contrapposizione tra "buoni" e "cattivi", tipica dei lavori minori del regista (ma lontanissima dalle sue Opere migliori), e nemmeno una certa fiducia nei valori degli usa, però, oltre alla messa in scena sempre molto buona di Coppola, si trova, nel Finale, una amara considerazione sul sistema economico, e l'happy ending, pur essendo piuttosto positivo, non segue pedissequamente le logiche tradizionali (la vittoria legale non si traduce con l'incasso del risarcimento e il protagonista abbandona la professione).
Non imperdibile, ma interessante.
Togni Aronne
☆☆☆½



"Youth Without Youth"
[Un'altra giovinezza]
di Francis Ford Coppola, 2007

A 10 anni di distanza da "The Rainmaker", Coppola torna alla Regia di un Lungometraggio, ispirandosi ad un romanzo di Mircea Eliade. 
"Youth Without Youth" apre la Strada ad una nuova Fase nella Poetica del Regista, proseguita poi con "Tetro" e, intanto, apparentemente fermatasi con "Twixt": l'Autore abbandona quasi completamente ogni compromesso commerciale, realizzando un'Opera completamente personale, all'insegna di una Sperimentazione che mescola le Competenze accumulate durante la sua lunga Carriera con un Entusiasmo per certi versi giovanile. La "giovinezza senza giovinezza" del Titolo originale riflette la condizione dell'Artista, un anziano che ritorna alle origini con una maggiore consapevolezza, ma anche con una certa Inquietudine.
Piuttosto mal accolto, per me "Youth Without Youth" è stato una autentica Rivelazione.
Togni Aronne
☆☆☆☆☆



"Puppet Master vs Demonic Toys"
di Ted Nicolau, 2004

Crossover natalizio tra la saga di "Puppet Master" e quella di "Demonic Toys".
La produzione è televisiva, e si vede, la trama è banalotta, la recitazione è funzionale ma non eccellente (ancora non ho capito se ho amato o odiato la bizzarra interpretazione di Feldman) e, nel complesso, il film è piuttosto mediocre. Insomma, se si cerca qualcosa di artistico o anche solo personale, se si desidera un'horror comedy sufficientemente intelligente o quantomeno interessante, "Puppet Master vs Demonic Toys" è molto lontano dall'essere una buona scelta.
Però come scemata natalizia riesce ad essere tutto sommato simpatica, riuscendo probabilmente a soddisfare gli appassionati del filone "pupazzi assassini".
Togni Aronne
☆☆



"Tetro"
[Segreti di famiglia]
di Francis Ford Coppola, 2009

Circa ¼ di secolo dopo "Rumble Fish", Coppola torna ad usare il Bianco/Nero per raccontare la contemporaneità, sempre alternandolo con squarci di Colore, qua utilizzati come flashback e in 16:9 (mentre le parti B/N sono in 2.35:1): queste scelte contribuiscono a conferire al Film un aspetto A-Temporale. Famiglia, Identità, Potere, Libertà, Amore, Solitudine, Violenza: tutti Temi cari all'Autore, così come il Senso di Tragedia che si respira in ogni colpo di scena e in ogni emozione forte. 
Forse ci sono Debolezze, ma ciò rendono il Film ancora più Artistico, e anche qui una seconda visione, a distanza molto ravvicinata dalla prima (risalente ad un mesetto fa), ha consolidato il mio apprezzamento, portandomi a ritenere oggi quest'Opera un piccolo Capolavoro.
Togni Aronne
☆☆☆☆☆

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