VISIONI SETTIMANALI #5: 8-14 Aprile 2019



Un bel cappello ci introduce nelle visioni di questa Settimana, con diversi Titoli interessanti, seppure alcuni magari non "per tutti i gusti". Troviamo i Fratelli Coen (piccola news: pare che Joel voglia dirigere in solitaria un "Macbeth"), Almodóvar, Argento, Gordon e altri, tra cui qualche nome già noto in questa rubrica come Lanthimos e De Palma. Quindi, bando alle ciance, vi auguriamo una buona lettura e, speriamo, anche qualche buona visione.



"Άλπεις"
Alpeis
[Alps]
di Yorgos Lanthimos, 2011

Mia prima incursione nel periodo greco di Yorgos Lanthimos, "Alpeis" contiene già in sé diversi caratteri di Opere future del Regista, stando almeno alle mie visioni fino ad oggi ferme a "The Lobster", "The Killing of a Sacred Deer" e il recentissimo "The Favourite".
Il Mondo messo in scena da Lanthimos è sospeso tra Realtà e Assurdo, tra Vita e Morte. Ho avvertito un'impressione di costante Finzione, entrando nella psicologia della Protagonista principale, una donna impegnata in un gruppo specializzato nella "sostituzione" di persone decedute con lo scopo di aiutare i loro cari ad affrontare il lutto: assistiamo ad un processo di perenne imitazione di esistenze altrui, ottenendo fredde copie di vite morte, ma questa situazione porta ad una perdita del proprio Io, con conseguente disorientamento finale.
Da rivedere.
Togni Aronne
☆☆☆☆½



"Miller's Crossing"
[Crocevia della morte]
di Joel [& Ethan, n.a.] Coen, 1990

Gangster movie Coeniano al contempo dissacratorio e classicheggiante.
Il Protagonista è ancora una volta un uomo in bilico tra Grandiosità e Degradazione, tra Genio e Idiozia, un Outsider inserito in un sistema che sembra portargli soltanto disgrazie ma a cui risponde con un atteggiamento per certi versi "stoico": più volte viene preso a botte per svariati motivi e da svariate persone, subisce minacce varie e trangugia vari alcoolici, eppure reagisce quasi sempre con una certa compostezza, consapevole di ogni rischio anche mortale a cui va incontro e pronto ad accettare le conseguenze delle sue azioni, disposto però ad utilizzare la calma a suo vantaggio per evitare fino all'ultimo di tradirsi.
Questa volta chiudo qua le mie riflessioni: avevo preso degli appunti dopo la prima visione ma mi convincono poco, comunque intendo approfondire meglio le mie considerazioni a proposito di questo Capolavoro dei Fratelli Coen.
Togni Aronne
☆☆☆☆☆

Nonostante qualche lieve errore di distrazione e alcuni personaggi troppo stereotipati, i fratelli Coen hanno dato vita ad un film gangster che sa come intrattenere lo spettatore: la storia è intrigante e avvincente pur essendo piena di dialoghi intricati e complessi, si possono notare bene le relazioni che hanno tra di loro i personaggi grazie gli approfondimenti che gli vengono dedicati e, guardando la parte tecnica, la pellicola vanta una grande fotografia.
Ho apprezzato molto il cameo fatto da Sam Raimi e l'importanza che viene data alla figura del "Cappello", con tutte le metafore e inquadrature che lo mettono in primo piano.
Insomma, quest'opera mi è piaciuta molto, la consiglio assolutamente agli amanti del genere ma anche a chi vuole dedicare tempo ad un film abbastanza impegnativo.
Aiden Server
☆☆☆☆



"Dementia"
aka "Daughter of Horror
(di John Parker, n.a.), 1955

Purtroppo ho visto la versione intitolata "Daughter of Horror", che aggiunge una fastidiosamente didascalica narrazione e forse taglia qualche elemento (per l'epoca) controverso. Un vero peccato perché "Dementia" è, per il resto, un interessantissimo esempio di Film sonoro privo di dialoghi, ricco di sfumature Oniriche e di scelte visive ardite (in un'inquadratura si nota un uso della profondità di campo talmente estrema da sembrare "wellesiana"). Magnifica la Protagonista nel sottolineare la sensuale Follia del Personaggio.
Spero di vedere presto una versione "corretta". Il voto potrebbe cambiare considerevolmente in seguito all'eventuale recupero del Cut originario.
Togni Aronne
☆☆☆☆



"Mujeres al Borde de un Ataque de "Nervios""
[Donne sull'orlo di una crisi di nervi]
di Pedro Almodóvar, 1988


Mia prima incursione nel Cinema di Almodóvar, "Mujeres al Borde de un Ataque de "Nervios"" è stata una graditissima Rivelazione: un Film verosimilmente assurdo che mescola Dramma sentimentale e Thriller ottenendo una Commedia briosa e gustosamente intricata. Il Mondo in cui si muove la Protagonista è popolato da una Fauna di Personaggi bizzarri, tutti in un modo o nell'altro Folli, e il Regista mette in scena questo incrocio di Deliri umani ricreando un'Atmosfera sospesa tra Realismo, Surrealismo e Sperimentalismo (brillante l'uso di un modellino per mostrare, all'inizio, l'appartamento in cui vive la Donna). 
Devo rivederlo assolutamente per approfondire meglio gli spunti di riflessione e le osservazioni stilistiche, ma intanto l'Opera è entrata nella (vasta) cerchia dei miei Cult (e credo che vi resterà per un bel po'), e Almodóvar si conferma un Autore da approfondire assolutamente.
Togni Aronne
☆☆☆☆☆



"Candyman"
[Candyman - Terrore dietro lo specchio]
di Bernard Rose, 1992

Dopo aver finalmente letto il Racconto di Barker da cui è tratto, ho riguardato anche il Film: forse in futuro pubblicherò anche qui gli appunti da me raccolti in seguito a varie visioni, o magari elaborerò addirittura una recensione articolata. Intanto proporrò alcuni punti che ritengo ora principali.
L'Ambiguità del Tutto è ciò che più mi soddisfaceva, soddisfa e probabilmente soddisferà: non esiste una nitida e maniche demarcazione tra "bene" e "male", le due sfere si mescolano e intrecciano poeticamente tra di loro. La Seduzione della Morte e della Sofferenza ha un Sapore appunto più dolce, amorevole, paradisiaco.
Si avverte una Situazione di Staticità, ma è una Staticità tipica della Contemplazione Estatica.
Forse ci sono punti deboli, ma nel complesso continuo a considerare "Candyman" di Bernard Rose un Capolavoro, un'Opera d'Autore che riprende il Genere rompendone però gli schemi per costruire qualcosa di Artistico.
Togni Aronne
☆☆☆☆☆

Partendo da una storia di base molto promettente, "Candyman" si dimostra un film davvero ben fatto, soprattutto sul piano Artistico. 
Tuttavia, noto nella pellicola una grande difficoltà nel trasportare lo spettatore all'interno della Leggenda vista la poca suspense suscitata e i troppi momenti statici al suo interno. Non nego di essermi annoiato nelle parti più lente e ferme, per non parlare del fatto che alcune scene mi hanno lasciato perplesso visto le situazioni abbastanza incomprensibili. 
Consiglio questo film agli amanti dell'Horror Autoriale o a chi vuole sperimentare la visione di un Cinema alternativo e complesso. 
Aiden Server
☆☆☆



"Inferno"
di Dario Argento, 1980

Propongo qui alcune delle osservazioni principali elaborate in seguito alla recente revisione: spero prossimamente di proporre anche la versione estesa.
Il Secondo Capitolo della Trilogia delle Tre Madri mantiene per tutta la sua durata un'Atmosfera Sospesa, avulsa dalla Realtà. Si assiste ad una sorta di "Staffetta del Mistero", con diversi Personaggi che, consapevolmente o meno, si passano man mano il Testimone dell'Indagine nell'Incubo.
La notevole distanza temporale dalla prima visione mi aveva portato a considerare con prudenza il Film come "solo" ottimo, ma rivedendolo sono giunto a ritenere tutt'altro che azzardata la definizione di Capolavoro: "Inferno" prosegue magnificamente, sul piano stilistico come su quello contenutistico, l'Incubo di "Suspiria" espandendone i confini, sempre suggerendo un tipo di Paura Artistica di affascinante Inquietudine e di inquietante Fascino. 
Togni Aronne
☆☆☆☆☆



"Dagon"
[Dagon - La mutazione del male]
di Stuart Gordon, 2001

Gordon mette in scena ancora una volta Lovecraft e il suo Mondo.
Personalmente, non son sicuro di essermi lasciato coinvolgere appieno dal film, ma questo credo sia dovuto in gran parte da una mia parziale distrazione dovuta a motivi estranei alla visione e da alcuni spoiler in cui ero incorso. 
Però, a parte qualche stonatura abbastanza obiettiva, si nota che la messa in scena di Gordon e le scenografie sono suggestive, le Musiche sono intriganti e, ragionando un po' su, anche alcuni "difetti" possono essere letti come caratteri voluti: ad es. la "banalità" (iniziale) del protagonista crea un contrasto genuino con il Mistero dell'Isola e i non esaltanti effetti digitali sono centellinati con parsimonia. Il Flashback di Ezequiel, poi, è davvero intrigante.
Un'opera che sicuramente rivedrò per chiarire alcune perplessità, già in parte mitigate in fase di "rielaborazione critica".
Togni Aronne
☆☆☆½



"Carrie"
[Carrie - Lo sguardo di Satana]
di Brian De Palma, 1976

Anche per questo Film ho, in giro, degli appunti pseudo-critici che, forse, pubblicherò qui dentro in futuro.
Condensando le mie opinioni, per me "Carrie" di De Palma, prima trasposizione di un Romanzo di King (tra l'altro, il suo esordio ufficiale), è un autentico Capolavoro, un "Horror non Horror" dove il Genere resta sostanzialmente nascosto per la maggior parte del tempo salvo poi esplodere in un Finale esagerato. Anche se l'Azione vera e propria arriva soltanto alla Fine, il Film riesce a tenere ancorato l'Individuo Spettatore mettendo in scena un mondo adolescenziale, leggero e al contempo crudele, dove la Protagonista vorrebbe inserirsi nonostante le enormi difficoltà causate dalle proibizioni della dispotica madre bigotta e dalla sua condizione di emarginata.
Intanto chiudo qui, perché i Temi da trattare sarebbero molteplici, dagli Spunti di Riflessione alle Osservazioni Stilistiche. Se amate il Cinema, quest'Opera necessita di essere vista, rivista e studiata.
Togni Aronne
☆☆☆☆☆

Secondo me il sottotitolo italiano "Lo sguardo di Satana" non rispecchia lo spirito del Film, e trovo ingannevole anche la definizione di "horror". In realtà la pellicola si concentra sulla costruzione psicologica: infatti, ogni singola scena rappresenta un qualcosa di più profondo di quanto vuol dimostrare. 
Il comportamento della protagonista è frutto di un ambiente familiare fanatico che la rende soggetta all'emarginazione. La presa di coscienza di un cambiamento fisico la porta a scoprire poteri telecinetici latenti, rafforzando la sua sicurezza pur rimanendo emotivamente fragile. 
Potrei dilungarmi oltre, ma decido di tacere, lasciando a voi il piacere della scoperta. 
Concludendo, penso che questo film, senza le premesse sopra citate, potrebbe risultare involontariamente comico, talvolta "trash" e, soprattutto, fuori tema. Ma, se siete persone che amano andare oltre le apparenze, allora a voi (e soltanto a voi) consiglio quest'Opera. 
Aiden Server
☆☆☆



"Superman/Batman: Public Enemies"
[Superman/Batman - Nemici pubblici]
di Sam Liu, 2009

Uno dei tanti (troppi?) prodottini direct-to-video con i quali la DC (ma sono sicuro agisca allo stesso modo anche la Marvel) riempiono il mercato. 
Superman e Batman si scontrano con Lex Luthor, divenuto presidente degli usa, contro vari supercattivi e anche contro alcuni supereroi mentre un meteorite di kriptonite minaccia di colpire la Terra. Troviamo, come sempre, la tradizionale morale manichea malamente nascosta da qualche accenno di complessità, la retorica giustizialista impregna il tutto e non mancano continui ammiccamenti alla cultura nerd del pubblico di riferimento. 
Rispetto ad altri prodottini DC, però, questo mi è parso molto più piatto, anonimo e pure stancante, ma forse sono stato influenzato dal mio sostanziale astio nei confronti di Superman. 
Guardabile, ma dimenticabile e, "artisticamente" parlando, mediocre.
Togni Aronne
☆☆

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