VISIONI SETTIMANALI #7: 22-28 Aprile 2019
Settimana vacanziera, tra il lunedì detto "di pasquetta" (per chi ci crede, quindi escludendo metà della "redazione" di questo blog) e il 25 aprile (celebrazione della Liberazione dal fascismo, da cui purtroppo però non ci siamo davvero liberati). È stato quindi difficile trovare momenti buoni per guardarsi dei film in tranquillità, ma soprattutto non siamo riusciti a guardarne manco uno insieme. Comunque, anche se povera in termini quantitativi, questa settimana ha visto dei titoli interessanti, fatta eccezione per una cagatina (tra l'altro prima visione della settimana). Vi auguro quindi buona lettura.
P.S.: L'introduzione è stata curata quasi esclusivamente da Togni Aronne: Aiden Server declina ogni responsabilità riguardante eventuali contenuti religiosi e politici.
P.S.: L'introduzione è stata curata quasi esclusivamente da Togni Aronne: Aiden Server declina ogni responsabilità riguardante eventuali contenuti religiosi e politici.
"After Death (Oltre la morte)"
di Clyde Anderson [Claudio Fragasso], 1989
Ennesimo filmaccio di Fragasso, intitolato ogni tanto anche "Zombi 4" sulla falsariga dei Film di Romero e Fulci.
La sceneggiatura, sempre opera della moglie del regista Drudi, è come al solito caratterizzata da una banalità piuttosto imbarazzante, il cast va dal passabile al pessimo e la messa in scena riesce ancora una volta a rendere il tutto mediocre, pacchiano e creativamente spento.
Devo ammettere, però, che mi aspettavo qualcosa di molto peggiore: la musica tutto sommato funziona (probabilmente è l'elemento migliore del film), gli effetti non sono male, la fotografia per quanto non eccellente, ogni tanto propone qualche gioco di luci interessante e, una volta entrati nel mood trash della pellicola, questa si lascia guardare senza troppi problemi.
Resta però un filmaccio alquanto bruttarello la cui facilità di visione è direttamente proporzionale alla rapidità con cui si lascia dimenticare.
Togni Aronne
☆½
"Elephant"
di Gus Van Sant, 2003
Ispirato al massacro della Columbine High School e ad un omonimo mediometraggio sul conflitto nordirlandese.
La strage non viene mostrata per almeno metà pellicola, seguendo prima diversi ragazzi e ragazze nel corso della giornata scolastica in cui poi si consumerà il massacro, più alcune scene ambientate in giorni precedenti per la coppia di assassini. Grazie ad uno stile visivo decisamente minimalista, in cui la macchina da presa tallona vari personaggi in numerosi piani sequenza, Van Sant ricrea un'atmosfera quotidiana ottenendo un coinvolgimento emotivo sentito e amplificando l'Inquietudine durante la sparatoria. Il montaggio non lineare e la ripetizione di alcune scene da diversi punti di vista, invece, spezza la naturalezza ricercata dalla mdp e, assieme alla notorietà dei fatti trattati, crea un senso di fatalistica attesa per la Tragedia.
Un Film spiazzante, da rivedere, magari recuperando il Film dell'89 di Clarke e gli altri capitoli della Death Trilogy di Van Sant.
Togni Aronne
☆☆☆☆☆
"Nazarín"
di Luis Buñuel, 1959
Buñuel si allontana per una volta, almeno ad un livello "superficiale", dalla vena Surrealista per cui è noto e propone una storia più "realista", ispirata ad un romanzo di Benito Pérez Galdós.
In realtà l'Autore mantiene piuttosto salda la sua Poetica, soprattutto nei contenuti. La vicenda del prete che cerca di imitare radicalmente le orme di Cristo nel Messico dittatoriale d'inizio Novecento mette in luce non solo l'impossibilità di questo stile di vita nel "mondo contemporaneo" o la distanza tra gli insegnamenti d'Amore incondizionato presenti nei vangeli e la natura temporale del potere clericale (non manca la critica al rapporto tra Chiesa e Dittature militari), ma si evidenzia anche l'ingenuità e, al contempo, l'arroganza di chi persegue certo ascetismo. Lo stesso Protagonista, infatti, arriva alla fine a rendersi conto di quanto il suo operato sia in realtà inutile e, forse, di quanta auto-esaltazione sia presente paradossalmente nella sua umiltà.
Da rivedere attentamente.
Togni Aronne
☆☆☆☆☆
"Robin Hood"
di Wolfgang Reitherman, 1973
Visto più volte da bambino e sempre apprezzato molto, a volte anche trovando riflessioni politiche (dovute però più al Personaggio Leggendario di Robin Hood in generale che non per la sua trasposizione disneyana in particolare), è stato un piacere rivederlo dopo diversi anni (ancora però non in originale, ma non mi lamento).
Ho notato questa volta i diversi (noti) ricicli di animazioni provenienti da film disney precedenti (in particolare "The Jungle Book") oltre che dalla stessa pellicola, e la trama mi è parsa anche piuttosto "spezzettata": visto però che i ricicli sono dovuti ad un budget minore rispetto alle passate produzioni Disney (probabilmente la morte del capoccia ha influenzato questo calo) e che la trama spezzettata non è un difetto secondo il mio personale punto di vista, alla fine il risultato non risulta intaccato da questi due elementi. Inoltre, continuo a trovare molto simpatiche parecchie scene e personaggi, villains in primis.
Un buon tuffo nell'infanzia.
Togni Aronne
☆☆☆☆
"Dawn of the Planet of the Apes"
[Apes Revolution - Il pianeta delle scimmie]
di Matt Reeves, 2014
Sequel del Prequel/Reboot della nota Saga "Planet of the Apes", "Dawn" prosegue la storia dello scimpanzé Caesar, partendo da una breve carrellata di notizie riguardanti l'epidemia mondiale (la cui espansione chiudeva il film precedente) causata dal virus ALZ-113, portatore di intelligenza per le scimmie e di morte per gli umani.
Reeves ("Cloverfield") sostituisce Wyatt alla regia e l'aspect ratio passa da 2.35:1 a 1.85:1. Oltre che per il formato, tra "Rise" e "Dawn" si avverte un sensibile mutamento di stile e spirito: più dilungato nel tempo e focalizzato sugli aspetti fantascientifici il primo, questo sequel si concentra su un periodo di tempo più contenuto e propone un'Atmosfera generale più avventurosa. Lo scontro tra due civiltà, una in fase di ascesa e l'altra in decadenza, inizia a farsi più tesa, provocando spaccature interne agli schieramenti, e le riflessioni si spostano su Temi come la Guerra.
Un film mainstream ma intelligente, come tutta la Saga di "Planet of the Apes".
Togni Aronne
☆☆☆☆
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