VISIONI SETTIMANALI #10: 13-19 Maggio 2019



Una settimana ricca di Film più o meno interessanti, tra cui molti Capolavori e/o Cult (soggettivi e "oggettivi"), ma anche qualche titolo controverso. Vi auguriamo quindi ancora una volta una buona lettura, sperando di accendere la vostra curiosità cinematografica.



"Blood for Dracula"
[Dracula cerca sangue di vergine e... morì di sete!!!]
di Paul Morrissey, 1974

Scritto e diretto da Morrissey, prodotto da Warhol e girato in Italia con diversi attori e attrici del posto (tra cui De Sica e Vukotic), "Blood for Dracula" rientra sicuramente nel filone tipicamente anni '60-'70 di fusione tra Cinema di Genere, Cinema Intellettuale e Sperimentazione. 
Come altri esperimenti stilistici del periodo, anche quest'opera è in bilico tra Poesia e Kitsch, e per questo non mi è possibile, ad una primissima visione, stabilire con sufficiente sicurezza se ritenerla una riuscita "provocazione" artistica o una mezza trashata pretenziosa. Non posso negare di essere rimasto perplesso da certe scelte e di aver "respirato" dell'ingenuità in qualche momento, ma sono anche sicuro di aver apprezzato moltissimo la dolente Musica di Gizzi, la ricercata Fotografia di Kuveiller (meriterebbe un restauro per valorizzarla) e la notevole Presenza Scenica di Kier. 
Comunque si può parlare tranquillamente di Sperimentazione Artistica, e per questo conto di rivederla prima o poi. 
Togni Aronne
☆☆☆½



"Labyrinth"
[Labyrinth - Dove tutto è possibile]
di Jim Henson, 1986

Uno dei Cult che mi ha accompagnato dall'infanzia/preadolescenza (ultimi anni di elementari molto probabilmente) e che col tempo, invece di calare nel mio affetto ha rafforzato questo status man mano che cresceva la mia Passione per il Cinema. 
"Labyrinth" di Henson, il Padre dei Muppets, regala un'oretta e mezza di Fantasia vivace, proponendo Immagini ricche di Creature e Ambienti favolosi, ben contornate dal Carisma scenico e musicale di David Bowie e dalla bella prova della giovanissima Jennifer Connelly. 
Una Fiaba simbolica sulla Crescita e sull'Immaginazione: a parer mio un piccolo Capolavoro. 
Togni Aronne
☆☆☆☆☆

Con questo film veniamo catapultati in un mondo fantastico ed enigmatico, popolato da creature assai particolari e uniche. 
La storia, seppur molto sobria e semplice, riesce ad affascinare lo spettatore riuscendo a coinvolgerlo in ogni momento. In alcuni tratti mi è sembrato quasi di essere dinanzi ad un videogioco piuttosto che ad una pellicola cinematografica: molteplici, infatti, i capitoli contenenti indovinelli da risolvere e battaglie contro i Boss.
Le inquadrature sono talmente ricche di dettagli da rendere difficile l'individuazione di ogni singolo particolare. Nulla da ridire sulle canzoni del mitico David Bowie che riescono ad essere una piacevole aggiunta e mai un peso. 
Insomma, un'Opera sempre verde questa di cui consiglio la visione a tutti coloro che amano godersi uno spettacolo con tutta la famiglia. 
Aiden Server
☆☆☆☆



"Carrie"
[Lo sguardo di Satana - Carrie]
di Kiberly Peirce, 2013

Le aspettative per questo remake del Film di De Palma e/o nuova trasposizione del Romanzo di King erano (molto) basse, ma il risultato finale mi ha davvero fatto incazzare. Ci troviamo di fronte ad un prodottino piattissimo, una "modernizzazione" inutilissima e addirittura anacronistica in certi punti, contornato da attori e attrici anonime, con Moretz al suo peggio e Moore sprecatissima.
Non è possibile non fare paragoni con il Capolavoro di De Palma, visto che viene tirato in ballo ad ogni scena e, quando cerca "nuove" vie, sprofonda nella banalità, se non addirittura nell'insulto all'intelligenza (Margaret scambia la sua gravidanza per un cancro: ma che cazzo!?). Le "spiegazioni" in più sono buttate lì e non quadrano, e le scene si susseguono senza nessun brio, spesso dando l'impressione di saltare.
E basta, non voglio aggiungere altro: "Carrie" diventa una merdina per teenager a cui il film forse serve più come "sottofondo" per una serata in compagnia. Irritante come "Smiley".
Togni Aronne

Dopo una scena iniziale abbastanza inutile e ridicola, inizia il vero film. 
Remake dell'opera artistica del mitico De Palma, torna sul grande schermo "Carrie" che, in questa versione, si ritrova nei giorni nostri con tecnologie avanzate e pensieri moderni. 
In questa pellicola si è scelto di non replicare l'arte, ma di cambiare rotta puntando alla semplice comprensione per il pubblico. 
Tra i cambiamenti ho notato un taglio più giovanile con scelte talvolta scontate ma che al tempo stesso non risultano forzate. 
Personalmente ho apprezzato come la protagonista sia molto più consapevole dei suoi poteri che maturano sempre di più nel corso del tempo e che la portano ad un finale diverso rispetto all'originale. 
Concludo consigliando il film a coloro che cercano sempre il moderno e vogliono una visione blanda senza impegno. 
Aiden Server
☆☆☆



"The Human Centipede III (Final Sequence)"
di Tom Six, 2015

Finalmente ho completato la controversa trilogia "The Human Centipede". 
Come il predecessore, "(Full Sequence)", anche qui gli altri capitoli del Trittico esistono e ispirano le azioni degli "anti-protagonisti", interpretati da Dieter Laser e Laurence R. Harvey, ovvero i pazzi dei Film precedenti. 
Generalmente, "(Final)" è stato accolto con un astio molto più forte e, soprattutto, omogeneo rispetto alle già "malfamate sequenze" antecedenti. Devo ammettere che pure io, in particolare all'inizio, ho nutrito delle perplessità piuttosto marcate, trovando forti difficoltà nel capire le mire "satiriche" della pellicola, oltre a trovare la comparsa di Six sospettosamente troppo autocelebrativa. 
Però certe Immagini sono suggestive, in primis quelle di natura onirica, la Provocazione è sempre ricercata, la citata "auto-celebrazione" ad un certo punto sfocia nell'auto-ironia e, personalmente, ho visto una critica contro il potere (penitenziario) decisamente apprezzabile. 
Un guilty pleasure. 
Togni Aronne
☆☆☆



"The Man Who Killed Don Quixote"
[L'uomo che uccise Don Chisciotte]
di Terry Gilliam, 2018

Come è noto, il Progetto di Don Quixote è stato una sorta di chimera per Gilliam: tra scritture, riscritture e riprese fallite (devo ancora vedere "Lost in La Mancha"), è passato ¼ di secolo prima che potesse vedere finalmente la luce. 
Gilliam riflette su sé stesso, sul suo Ruolo di Artista: Toby, il Personaggio di Driver, scopre una Nostalgia per un Cinema liber(tari)o e genuino, pieno di illusioni naïve ma anche di Passione. La Follia di Don Quixote incarna l'Ideale del Visionario e la sua Lotta contro l'Arroganza della Società e dei suoi dominatori. 
Come spesso accade con Gilliam, si avverte una sensazione di imperfezione (a volte la storia pare abbandonare alcuni sviluppi e personaggi), ma proprio questa Imperfezione, unita alla Passione dell'Autore, la eleva a Pura Arte. 
Una Commedia Drammatica realisticamente fantastica, vicina a "Munchausen" e a "Fisher King": obiettivamente non saprei come valutarla, ma soggettivamente credo sia l'ennesimo Capolavoro dell'ex-Monty Python. 
Togni Aronne
☆☆☆☆☆

Pur non avendomi convinto appieno, quest'Opera è riuscita lo stesso a coinvolgermi con professionalità e con la grande classe, al punto da non farmi rimanere indifferente. Non posso fare altro, quindi, che levarmi il cappello dinanzi a "The Man Who Killed Don Quixote". 
La pellicola vanta una trama lineare e molto personale, il tutto condito con Arte e qualche momento di ilarità. La facile comprensione della vicenda narrata rende il continuo susseguirsi degli eventi liscio e per nulla pesante. 
Non ho trovato molto coinvolgenti le scene d'azione, le quali, però, risultano ben fatte e curate al dettaglio. 
Un Capolavoro, questo, pieno di sfaccettature: merita di essere visto almeno una volta, anche solo per rendere omaggio a Terry Gilliam, il quale ha impiegato 25 anni per pensarlo al meglio. 
Aiden Server
☆☆☆☆



"New York Stories"
di Martin Scorsese, Francis [Ford] Coppola, Woody Allen, 1989

Film antologico ambientato a New York e diretto da tre Maestri del Cinema statunitense, ovvero Scorsese, Coppola e Allen.
Il primo, con "Life Lessons", realizza probabilmente l'episodio migliore del Trittico, prendendo seriamente la materia trattata e mettendo in scena un ritratto romanticheggiante ma smaliziato dell'Arte. Musiche stupende, ralenty usati magnificamente, esperimenti visivi ottimi e Cast in grandissima forma, con Nolte e Arquette in completa sinergia.
"Life Without Zoe", di Coppola, è a conti fatti carino, ma troppo infanti-centrico e, a tratti, irritante nel mostrare il lusso in cui vive la protagonista. Tra i lavori minori in assoluto del Regista e, sicuramente, la parte meno riuscita dell'antologia.
"Oedipus Wrecks", di e con Allen, è bene o male il solito lavoro auto-satirico dell'Autore, ma proprio per questo diverte molto e la svolta della madre "celeste" è brillante. Epilogo forse banalino, ma nel complesso efficace.
Nel complesso una raccolta più che godibile.
Togni Aronne
☆☆☆☆



"The Masque of the Red Death"
[La maschera della morte rossa]
di Roger Corman, 1964

Roger Corman traspone ancora una volta Edgar Allan Poe, unendo il Racconto omonimo con "Hop Frog" e scegliendo il fidato Vincent Price come Antagonista/Protagonista.
Il Risultato è una delle migliori Opere del Cineasta, forse la sua migliore in assoluto: visivamente gustosa, grazie ad una sublime Fotografia di Nicolas Roeg dominata da tonalità purpuree e ad un largo uso di Grandangoli, "The Masque of the Red Death" propone anche Spunti di Riflessione complessi su Tematiche come la Religione (cristiana, ma anche il Satanismo ha le sue ragioni), sull'Autorità e, soprattutto, sulla Morte e il Terrore umano per essa. Richiami a Simbolismi vari (specialmente, credo, medievali), Musiche trascinanti, Costumi fantastici, Interpretazioni intense (Price sempre superbo) e molti altri elementi contribuiscono ad arricchire ulteriormente quest'autentica Opera d'Arte Cinematografica.
Togni Aronne
☆☆☆☆☆



"Spider-Man: Into the Spider-Verse"
[Spider-Man: Un nuovo universo]
di Bob Persichetti, Peter Ramsey, Rodney Rothman, 2018

Visto che le cose da dire su quest'opera sono davvero tante, prossimamente pubblicherò un'analisi più dettagliata e completa su questo Blog.
Per ora mi limito a dire che questo film, nonostante qualche dubbio iniziale, è riuscito ad entrare nei miei cult per la sua trama coinvolgente e rivoluzionaria. L'animazione affascina visto la maestria con cui stili grafici differenti riescono a convergere perfettamente tra di loro e l'intrattenimento è pienamente efficace sia per i novizi che per i veterani fan di Spider-Man.
Non vedo l'ora di rivederlo per confermare le mie impressioni.
Aiden Server
☆☆☆☆☆

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