CONSIGLI SETTIMANALI #10: 9-15 Settembre 2019


Con un ritardo anche maggiore rispetto ad altre volte (forse dovrei prendere in considerazione l'idea di spostare l'appuntamento al martedì, oppure di rendere l'uscita aperiodica) torna la rubrica dei consigli settimanali cinematografici. La scelta dei titoli, come sempre, è sostanzialmente generica, però volendo si può trovare un filo tematico che, partendo dal cannibalismo presente in "Delicatessen" e "The Texas Chainsaw Massacre 2", approda allo slasher psicologico del francese "Haute Tension". Come sempre il tutto si chiude con un corto (in realtà "medio") pescato dalla serie antologica "Masters of Horror".
Buona lettura.
Togni Aronne




"Delicatessen"
di Jean-Pierre Jeunet & Marc Caro, 1991

Gioiellino francese diretto da Marc Caro e Jean-Pierre Jeunet, il film racconta in chiave grottesca una storia post-atomica, resa a-temporale dalla fotografia virata in seppia.
La genialità dello stile della coppia di autori, oltre a regalare numerosi momenti di grande divertimento, risulta ottimale anche per la fruizione, da parte del pubblico, dei contenuti che l'opera contiene, con il cannibalismo in primis usato come metafora della predazione umana, a cui l'Arte può opporsi aprendo porte sul Bello e sul Poetico. Particolare interessante è il fatto che i cereali siano usati dai cannibali come monete, perdendo così il loro valore concreto di cibo.
Per quel che riguarda i personaggi,  i due autori non esprimono giudizi e sentenze, perché nessuno in fondo è realmente cattivo e nessuno, comunque, è privo di pecche.
Concludendo, va precisato che, pur non essendo forse esente da difetti, l'opera in questione è uno dei Film più riusciti negli ultimi decenni, forse un piccolo Capolavoro.
Togni Aronne
☆☆☆☆☆




"The Texas Chainsaw Massacre 2"
[Non aprite quella porta - Parte 2]
di Tobe Hooper, 1986

Dopo il grandissimo Successo di "The Texas Chain Saw Massacre", bisognerà aspettare più di 10 anni prima che giunga il suo immancabile sequel. 
Hooper, riprendendo in mano la sua Creatura, decide di cambiare non poco le carte. Pur mantenendo il suo 'Gusto Disgustoso', Splatter e Marcio e la Visione drasticamente negativa e pessimistica verso la società statunitense, l'Autore qui opta per un approccio molto più umoristico. Il risultato è una reinterpretazione in chiave Grottesca dello Spunto della Pellicola originaria, impregnata di un dark Humour divertente ma anche inquietante. 
Un sequel di ottimo livello, dal gusto deliziosamente artigianale, appassionato e personale che intraprende una strada assai diversa, pur tenendo però preziosamente da conto il bagaglio stilistico di partenza.
Togni Aronne
☆☆☆☆




"Halloween"
[Halloween - La notte delle streghe]
di John Carpenter, 1978

Il Film che ha sicuramente lanciato Carpenter come Autore dell'Horror, e allo stesso ha lanciato anche il Slasher con tutti i suoi codici e anche i suoi cliché.
L'uso delle Soggettive, come sempre in Carpenter, è fondamentale, non solo quando mostrano il punto di vista di Michael: in ogni caso lo Sguardo, indagando l'Ambiente, ricerca, consapevolmente o meno, The Shape.
Sotto la superficie disimpegnata Carpenter fa sentire il suo Sguardo Critico: il 'Male' nasce all'interno di una famiglia borghese, la gente perbene si mostra indifferente alla Violenza e alla Richiesta d'Aiuto, sono possibili anche discorsi sulla repressione degli istinti, in particolare sessuali, in cui si notano diverse somiglianze tra Michael e Laurie.
Sul piano tecnico Carpenter conferma la sua Grandiosità, alternando soluzioni classiche e minimalismo, avvertibile fortemente nelle sempre stupende Musiche, ad esperimenti per certi versi virtuosistici ma mai fini a sé stessi.
Insomma, Capolavoro!
Togni Aronne
☆☆☆☆☆




"Black Christmas"
[Black Christmas (Un natale rosso sangue)]
di Bob Clark, 1974

Uno dei primissimi Slasher, diretto magistralmente da Clark con raffinatezze Stilistiche come l'uso di obiettivi 'distorti' per le soggettive del killer e una (e forse anche più) inquadrature con lenti bifocali, l'anticipazione o posticipazione fuori campo di suoni esterni alla scena (come il suono del pianoforte distrutto che pervade la successiva scena in cui, dall'esterno, vediamo senza sentirlo un dialogo all'interno della casa), dettagli inquietanti sull'occhio del killer (tra cui spicca un magnifico gioco di illuminazioni durante un omicidio, con tutta la figura dell'individuo in ombra fatta eccezione per l'occhio sinistro pervaso dalla Follia). Tensione costruita assai bene e geniale trovata per l'identità dell'assassino.
Un ottimo Film, quindi, diretto con inventiva e ben recitato, e meritevole dello Status di Cult.
Togni Aronne
☆☆☆☆




"Il Cartaio"
di Dario Argento, 2004

Per me il «peggior film argentiano», forse il punto più basso mai raggiunto nel Cinema da un Autore con Capolavori nel proprio passato artistico. 
Argento conserva l'abc tecnico del cinema ma non fa sentire nemmeno un briciolo di personalità: la fotografia è televisiva e paradossalmente riesce ad essere tanto più interessante tanto più la luce è assente, i trucchi di Stivaletto sono limitati a dei cadaveri senza avere la possibilità di farsi ammirare durante le uccisioni, pure le musiche di Simonetti riescono a raggiungere la bruttezza! Il cast è poi mediocre, tra interpretazioni sottotono, antipatiche o ridicolmente sopra le righe.
Ma il problema maggiore de "Il Cartaio" è la regi. Partendo da una sceneggiatura imbarazzante, il Regista di "Profondo Rosso" pare non impegnarsi nemmeno un attimo a rendere interessanti le scene mostrate, e con questo fa calare vertiginosamente la tensione aspettata dal Genere e a maggior ragione dal suo Nome. 
"Il Cartaio" è il Vuoto, una tristezza unica.
Togni Aronne




"I Know What You Did Last Summer"
[So cosa hai fatto]
di Jim Gillespie, 1997

Teen slasher sulla scia di "Scream", e non a caso infatti la sceneggiatura, ispirata ad un romanzo, è scritta da Kevin Williamson.
Ci troviamo di fronte al tipico prodottino innocuo, il pop-corn movie finto sanguinoso con cui i ragazzetti potevano (possono) divertirsi credendo di guardare qualcosa di "forte" senza dover accendere il cervello. Ad aggravare la posizione del film interviene la palese derivazione da "Scream", ma senza che alla regia ci sia un Autore personale come Craven: Gillespie fa il suo lavoro con buon mestiere, riuscendo a dare un minimo di tensione alla non proprio imprevedibile trama, ma per il resto la sua mano è piuttosto anonima e priva di particolari guizzi creativi.
Per il resto, però, il film intrattiene piuttosto piacevolmente, il cast funziona, la scrittura è credibile, le morti sono ben realizzate. 
Ricapitolando, "I Know What You Did Last Summer" è un discreto prodotto teen slasher: niente di particolarmente memorabile, ma comunque godibile.
Togni Aronne
☆☆☆




"Haute Tension"
[Alta tensione]
di Alexandre Aja, 2003

Due controversie principali hanno 'colpito' il Film, stranamente non riguardando (tanto) la Violenza mostrata: da un lato l'accusa (fondata) di plagio del romanzo "Intensity" di Koontz e dall'altro, e con maggiore attenzione, il Colpo di Scena che fa a pugni con la logica, detestata tanto tra i detrattori quanto tra gli estimatori del Film: ciò nonostante io ho sempre trovato gustosissimo questa svolta assurda.
In ogni caso, al di là del discutibilissimo stratagemma narrativo (che probabilmente piace solo a me), il Film in sé, Cinematograficamente parlando, è costruito non bene, benissimo! Le splatterate non sono solo ben costruite sul piano degli effetti dal Magnifico Giannetto De Rossi (collaboratore Storico del Poete du Macabre Lucio Fulci), ma sono studiate dettagliatamente proprio nella messa in scena e nella messa in quadr. Inoltre, i vari 'contenuti' sono espressi non tanto nella trama quanto, appunto, dalla costruzione audio-visiva delle varie sequenze.
Togni Aronne
☆☆☆☆



Cortometraggio settimanale


"Family"
(Masters of Horror s02e02)
di John Landis, 2006

Landis gioca ancora una volta con l'ironia macabra, creando un mix intelligente e magnificamente calibrato tra orrore, comicità e, anche, tragedia.
Come il titolo suggerisce, il tema principale dell'opera è la famiglia, non vista come culla protettiva e centro morale dell'educazione ma costituita da due immagini di famiglie rovinate: da una parte abbiamo il nucleo malato immaginato dal grasso Harold, un sogno che egli concretizza con gli scheletri di sue vittime opportunamente ripuliti dalla carne; dall'altro lato, invece, abbiamo la famiglia spezzata della coppia co-protagonista, il cui idillio è stato rotto proprio da Harold, colpevole di aver sottratto e ucciso la loro figlia per adottarla nella sua cadaverica famiglia.
La classe di Landis è ammirabile in ogni scena del film, e presenta anche numerosi richiami ad altre opere cult di altri grandi registi, come "Blue Velvet", "Psycho" e per certi versi anche "Halloween".
Caldamente consigliato.
Togni Aronne

☆☆☆☆

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