CONSIGLI SETTIMANALI #5: 22-28 Luglio 2019



Giunti alla quinta settimana di consigli, diventa sempre meno facile trovare parole con cui introdurre per bene l'appuntamento: come nel numero precedente, anche qui troviamo una folta presenza di Opere Craveniane, oltre a due esplorazioni nel "Folk Horror", con un titolo Classico e uno di ultimissima uscita. Inoltre troviamo un titolo italiano probabilmente sconosciuto ai più ed una schifezza (soggettivamente parlando) invece quasi certamente nota, senza dimenticare il Corto settimanale, firmato dal Maestro del Cinema Stanley Kubrick durante la fase di formazione. 
Buona lettura.





"Scream"
di Wes Craven, 1996

Un altro Cult imperdibile per gli appassionati e le appassionate del Genere. Ancora una volta Craven riscrive le regole di uno dei filoni più popolari dell'Horror, in questo caso lo Slasher, prendendone apertamente in giro i cliché e le atmosfere in modo originale e geniale. Grandiosa l'idea di un boogeyman 'collettivo': chiunque può essere Ghostface, anche più di una persona contemporaneamente, tanto che la maschera di Munchana memoria diventa un personaggio a sé stante e, come tale, ha una sua voce personale (in originale fornita da Roger L. Jackson). Diede il via ad una nuova stagione del Genere, purtroppo lontana dai livelli dell'Opera Craveniana.
Togni Aronne
☆☆☆☆☆




"H2Odio"
di Alex Infascelli, 2006

Inizialmente si ha l'impressione di assistere ad un'"hipsterata indie" con moltissime pretese artistoidi ma senza che ci sia davvero qualcosa di Personale da dire. Però qualche raffinatezza tecnica realizzata col niente si vede e la fotografia ha quel sapore cinematografico che non ci si aspetterebbe da un film italiano post-2000, per di più realizzato appositamente per il mercato 'da edicola'. Più il Film prosegue, e più questi apparenti 'virtuosismi' si succedono e con essi l'opera acquista man mano uno spessore ed un interesse maggiori, approdando così ad un risultato assai superiore alle aspettative, un piccolo gioiellino che, pur non toccando certo l'Eccezionalità di un Capolavoro o di un Cult, merita di essere visto e discusso. Certamente non deve piacere per forza, e forse è davvero un filmetto, ma a suo modo ha un Perché, e personalmente mi ha dato l'impressione di voler porre Domande, anche se magari non razionalizzabili. Da rivedere.
Togni Aronne
☆☆☆½




"Midsommar"
[Midsommar - Il villaggio dei dannati]
di Ari Aster, 2019

Secondo lungometraggio del giovane regista Ari Aster, "Midsommar" si inserisce nell'affascinante ma non troppo sdoganato filone noto come "Folk Horror", sottogenere in cui l'orrore si lega con elementi folkloristici, spesso pagani. 
Impossibile non pensare a "The Wicker Man" di Hardy, tra i Cult più importanti del sottogenere , con il quale la pellicola di Aster, almeno ad una prima visione (purtroppo per me in italiano, ma fortunatamente avvenuta al Cinema), perderebbe un eventuale confronto. Però, uscendo dal paragone con il Cult del '73 e sorvolando su alcune perplessità post-"premiere", "Midsommar" riesce a conquistare con delle Visioni intriganti, immergendo l'Individuo Spettatore nell'Esperienza pagana vissuta dalla Protagonista, proponendo trovate ardite e regalando un Finale sostanzialmente prevedibile ma di notevole impatto, il tutto senza mai scadere in una morale perbenista. 
Sicuramente lo rivedrò, e mi recupererò anche "Hereditary".
Togni Aronne
☆☆☆☆½




"The People Under the Stairs"
[La casa nera]
di Wes Craven, 1991

Fiaba Horror dalle atmosfere labirintiche supportata da un ottimo cast. 
Come in "The Serpent and the Rainbow", Craven usa nuovamente il Genere per parlare del Sociale, in questo caso contestando l'avidità, la violenza, il razzismo del neoliberismo (sdoganato da Reagan): i "mostri" qui sono una coppia incestuosa di ricchi possidenti immobiliari che vivono in una "fortezza" moderna piena di segreti inquietanti. Il Protagonista, un ragazzino chiamato "Fool" per via dei tarocchi, affronterà i pericoli della casa, scoprendo l'esistenza della "figlia" reclusa della coppia e di un gruppo di selvatici ragazzi mutilati e imprigionati nel sotterraneo. La lotta tra l'Eroe e gli Antagonisti può benissimo rappresentare la riscossa dei quartieri popolari in prevalenza neri contro la gentrificazione "bianca". 
Craven mette in scena il tutto con la sua solita grande classe, costruendo un'Atmosfera inquietante ma adatta anche ad un pubblico (pre)adolescenziale. Un Cult!
Togni Aronne
☆☆☆☆☆




"The Wicker Man"
di Robin Hardy, 1973

Cult britannico vergognosamente mai distribuito in italia (dove invece è giunto il pare brutto remake con Cage), forse per non indispettire qualche bigotto, visto che il Film distrugge la spocchia moralista del cristianesimo intransigente. Anche il culto pagano sull'isola, però, ha delle ombre, e potrebbe non essere così libertario come appare. Le Musiche e le Immagini sono straordinarie, la messa in scena è brillante e il Cast è magnifico con Lee nel suo Ruolo prediletto. Un Film profondamente complesso, che rivolge sempre Domande intime spronando l'Individuo a mettersi continuamente in Dubbio, in Discussione, grazie ad uno Stile Visivo e Sonoro di straordinario Impatto.
Esistono almeno 3 Cut.
P.S.: Spero in futuro di proporre una recensione più lunga e articolata (ho già pronti degli appunti discretamente elaborati).
Togni Aronne
☆☆☆☆☆




"The Lorax"
[Lorax - Il guardiano della foresta]
di Chris Renaud + Kyle Balda, 2012

Ritenendo l'Emergenza ambientale un Tema di fondamentale importanza al giorno d'oggi, assieme alla Critica all'industrialismo e al capitalismo, non potevo non incazzarmi nel vederli trattati in modo stupidissimo e irritante, come fa questo "The Lorax". Già la combinazione musical e animazione per bambini favorisce l'irritazione, ma l'utilizzo di brani musicali pseudo-contemporanei rende il tutto più imbarazzante e fastidioso. La caratterizzazione dei personaggi invece è grossolana e mediocre, così come appaiono inutili le sequenze action, e in tutto questo le critiche all'industria e gli inviti a riscoprire la Natura si riducono a delle proposizioni di una banalità disarmante utili solo ad ottenere un consenso ipocrita di massa che si esaurisce subito dopo la visione.
Il livello tecnico dell'animazione o qualche spruzzata vagamente interessante nell'epilogo non bastano quindi a rendere apprezzabile un film di una mediocrità artistica annichilente: da evitare!
Togni Aronne




"Wes Craven's New Nightmare"
[Nightmare - Nuovo incubo]
di Wes Craven, 1994

Dopo cinque sequel più o meno riusciti, Craven ritorna alla sua Creatura più Celebre, Freddy Krueger, ma, invece di realizzare un vero e proprio 7° capitolo della Saga, l'Autore realizza uno spin-off in cui si analizza il dietro le quinte del Cinema Horror e la sua importanza nell'esorcizzare le paure. Forse spiega troppo (e a parole) il 'messaggio', però il discorso rivelatore, narrato in prima persona da Craven stesso, viene inserito in modo coerente con lo Spirito del Film, come altri Lavori del Regista più vicino ad una Fiaba nera che non ad un Horror "per soli adulti". Craven dunque usa e reinventa il suo Personaggio per parlare di un Argomento che gli stava molto a cuore, e lo fa con una mano estremamente personale, anticipando per certi versi i Temi su cui si fonderà la Tetralogia di "Scream".
Togni Aronne
☆☆☆☆½



Cortometraggio settimanale


"Flying Padre"
di Stanley Kubrick, 1951

Tra i primissimi lavori del Maestro Stanley Kubrick, "Flying Padre" è in sostanza un documentario piuttosto celebrativo di tale Fred Stadtmuller, un prete cattolico che svolgeva i suoi uffici spostandosi su un aereo da lui stesso guidato. Niente di particolarmente elaborato sul piano cinematografico, resta un interessante documento del percorso evolutivo dello Stile del Regista.
Togni Aronne
☆☆☆

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